La notte era ormai terminata: di suo restavano i morsi del freddo,
dell'umidità e una gran quantità di pescato. Il "Libeccio" con il suo
equipaggio si apprestava a far rientro in porto con la stiva piena e la
soddisfazione di Luigi, il comandante del
peschereccio. «Stanotte è andata bene. Che dici Luigi?» chiese Tommaso uno
degli uomini più fidati del comandante. «Andò bene assai. Ma ora rientriamo»
rispose Luigi, mentre dispensava pacche sulle spalle di tutti gli uomini.
Mentre l'equipaggio era intento a preparare le operazioni di rientro si udì,
dal principio in maniera fioca e poi sempre più distinta, il rombo di un
elicottero. Luigi si voltò e cercò con lo sguardo di individuarne il punto di
provenienza. Veniva da est. Si trattava di un elicottero dalla livrea scura e
senza segni distintivi riconoscibili. Volò in direzione del Libeccio e, una
volta raggiunto, si abbasso di quota, fece un giro di 360 gradi sopra le teste
dell'equipaggio e poi prese nuovamente la direzione verso est. «Ma guarda
questo stronzo. Doveva venire a girare il culo proprio sopra di noi!» esclamò
Tommaso. «Non ti preoccupare. Ci deve essere qualche operazione in corso da
queste parti» disse Luigi, con tono rassicurante. «Si ... ma io non ci ho visto
scritto Carabinieri o Polizia là sopra» osservò Tommaso. «Vorrà dire che sarà
la Finanza» rispose, allargando le braccia Luigi. «Luigi non mi pare.
L'elicottero, nero completamente era!» Ad un tratto si risentì il rombo
dell'elicottero. Veniva sempre dalla
stessa direzione, ma questa volta non puntò direttamente il Libeccio bensì fece
un giro più largo. Gli uomini dell'equipaggio che avevano seguito il dialogo di
Luigi e Tommaso, iniziarono a parlottare fra loro.
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